La sostituzione vasca con doccia è una soluzione facile e veloce per rinnovare il bagno, che incontra il consenso di molti.
Sicuramente la rapidità dell’esecuzione e i costi contenuti, se paragonati ai tempi e ai prezzi necessari per rifare completamente il bagno, hanno portato molte famiglie a scegliere questa opzione perché permette di rinnovare il bagno e di renderlo comodo e pratico in 2/3 giorni.
Abbiamo raccolto alcune delle domande che ci sono state poste prima di iniziare i lavori nella speranza che possiate trovare delle risposte chiare e precise ai vostri dubbi.
1. Come cambiare la vasca da bagno senza rompere piastrelle?
La trasformazione della vasca in doccia è un’intervento che comporta una demolizione minima in bagno. Si tratta cioè di eliminare la vasca cercando di intervenire solo su di essa, senza rompere le piastrelle. È un lavoro che richiede precisione e pulizia poiché togliendo le piastrelle che incorniciano la vasca si producono un po’ di macerie, che smaltiamo in discarica. Dopo di che si ripristinano il massetto e gli scarichi e poi si posa il nuovo piatto doccia, realizzato su misura. Le piastrelle che si trovano sulla parete di fondo non vengono assolutamente toccate! Solo se lo desiderate, potete dare un nuovo look all’interno della doccia con un rivestimento in grès porcellanato scelto tra quelli proposti da Remail.
2. Come si smonta una vasca da bagno?
Non si tratta di un lavoro complicato, ma è meglio farlo fare da persone competenti. Inoltre, occorrerà smaltire la vecchia vasca da bagno e le piastrelle intorno ad essa in modo corretto. Non è alla portata di tutti mettersi a picconare le pareti di rivestimento e neppure spalare e portare via le macerie, in particolare se si vive in condominio e non al primo piano. Le fasi di lavorazione consistono:
- nello smontare la vasca esistente,
- rimuovere il rivestimento
- scegliere un piatto doccia della lunghezza della vasca
- sostituire la piletta e lo scarico (se necessario)
- sigillare e fissare il tutto per evitare infiltrazioni di acqua.
3. Quanto costa trasformare la vasca in doccia?
Dipende da tanti fattori che tengono conto di tutte le opere necessarie, dalla demolizione alla ricostruzione. Il costo può cambiare in base alle finiture scelte: esistono molti tipi di box doccia, con aperture diverse così come i cristalli. Anche il piatto doccia può fare la differenza, soprattutto se si vuole optare per una soluzione filo pavimento, che richiede più precisione, per evitare anche solo un minimo scalino tra il pavimento e il piatto. Se si decide di cambiare le piastrelle all’interno della doccia, il lavoro sarà un po’ più articolato e di conseguenza il costo un po’ più alto.
4. Ci sono detrazioni per sostituire la vasca in doccia?
Molti credono che sostituire vasca con doccia rientri nel Bonus Ristrutturazione, ma non è così perché è considerato un intervento di manutenzione ordinaria e quindi non può essere detratto al 50%.
Il discorso cambia nel caso in cui il lavoro sia fatto per abbattere le barriere architettoniche in bagno. Il bonus vale per tutti e non solo per le persone con difficoltà motorie, perché l’intervento rientra tra quelli elencati nel Decreto Ministeriale 236/89, di cui all’art.16-bis del TUIR. Requisiti fondamentali sono che il piatto doccia sia filo pavimento e che l’interno della cabina sia accessoriato con mangioni di sostegno e uno sgabello per sedersi mentre ci si lava per essere più fruibile.
In questo caso c’è il bonus 75%, che Remail applica direttamente in fattura con uno sconto immediato.
Se invece si sta facendo una ristrutturazione straordinaria dell’immobile, allora suddetti lavori di trasformazione vasca in doccia possono essere fatti rientrare tra le opere ammesse per avere la detrazione del 50% (o relativo sconto in fattura).
Che ci si avvalga dell'una o dell'altra agevolazione, la percentuale che resta del costo trasformazione vasca in doccia può essere pagata in piccole e comode rate mensili.
5. Come posso ottenere lo sconto in fattura?
Ottenere lo sconto in fattura è possibile quando l’azienda che esegue i lavori anticipa la spesa detraibile fino ad un importo pari alla percentuale prevista dal bonus.
Per ottenere lo sconto in fattura sono necessari alcuni documenti, che dovranno essere inviati all’ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile), attraverso l’apposito sito web. In più serve un visto di conformità rilasciato dal CAF o dal commercialista in cui viene attestata la regolarità delle dichiarazioni e delle documentazioni prodotte per ottenere i bonus edilizi. L’ultimo passaggio è la comunicazione all’Agenzia delle Entrate in via telematica fatta dal commercialista o dal CAF delegato entro il 16 marzo dell’anno successivo a quello in cui sono state sostenute le spese.
La procedura fatta in autonomia può essere un po’ complicata a causa dei tanti passaggi necessari. Per rendere più semplice ottenere lo sconto in fattura, Remail ha creato un ufficio che si occupa interamente delle pratiche. Scopri Pratica Sicura